Nella foto, un’immagine di Verbier a metà ottobre di quest’anno (2021). Siamo a 1500 m s.l.m. e ancora tutti i latifogli sono ancora verdi, con appena un accenno di giallo. Normalmente, anche la memoria personale ricorda come negli stessi giorni di treta anni anni fa, il bosco a questa quota era una festa di colori autunnali. Le temperature erano anche più basse in genere. E’ impossibile non rimanere impressionati.
Tuttavia, il clima, si sa, é sempre cambiato anche a memoria umana. Ad esempio, gli studiosi del Quaternario o meglio dell’Olocene, hanno coniato il termine di “piccola era glaciale” (in inglese LIA, Little Ice Age) il periodo 1300 -1850 quando si ebbe un picco di fasi climatiche fredde anche documenate da quadri dell’epoca. Ad esempio, con il link appena indicato nella frase precedente potrete vedere un’illustrazione del paese francese di Agentière (vicino a Chamonix) del 1780: il ghiacciaio raggiungeva quasi la chiesa del paese sul fondovale (vedi immagine qui sotto).
Possiamo andare subito a controllare la situazione di oggi..anche usando un piccolo aereo turistico, virtuale.
Ci possiamo rendere ben conto del ritiro del ghiacciaio continuando il volo.
La stessa cosa si puo’ osservare benissimo dalla carta topografica dell’ootocento, qui sotto .
Naturalmente, anche la toponomastica locale ci viene a ricordare il passato: il fronte del ghiacciaio veniva usato come una fonte di ghiaccio da commerciare ed il luogo é ancora chiamato “Cammino della ghiacciaia”.
Insomma, lo sappiamo tutti da soli. Il clima cambia da solo e da sempre anche a memoria d’uomo. Il punto é, come sta cambiando ora rispetto al passato? Qui intendiamo con “ora”, la situazione contemporanea che ha visto per la prima volta nella storia umana un progresso velocissimo dell’industria e della società basato sull’utilizzo di energia tratta a sua volta da combustibili fossili, carbone e petrolio prima di tutti.
Vediamo allora cosa pensano le persone che hanno giardato da vicino la cosa.
Il Prof. emerito Giuseppe Orombelli dell’Università di Milano, ha fornito una breve ma chiarissima situazione in questo ultimo decennio. Se nel 2012 ancora diceva (come molti altri studiosi del clima) “Quanto alla rilevanza delle cause umane nell’attuale cambiamento climatico (e conseguentemente nel ritiro dei ghiacciai) il dibattito scientifico è ancora aperto.* (Orombelli, G. 2012, Giovedì 17 maggio. Le Glaciazioni. Convegno sul mutamento climatico, Torino.), oggi a quasi dieci anni didistanza, non perde più tempo a dire che la situazione é quella di allarme generale ed é chiaro che l’uomo sta influendo straordinariamente (qui).
In sostanza, il pensiero di Orombelli é, riassumendolo all’esennziale, il seguente (Orombelli, G. ; lezione videotrasmessa su youtube presso l’Accademia dei Lincei, 3 aprile 2021): Il sistema climatico negli ultimi 10’000 anni.):
- Osserviamo quello che sta succeendo in questo periodo geologico (Olocene) e compariamolo con ciò che sappiamo dei due ultimi lunghi periodi caldi dopo una glaciazione: 17’5000 e 400’000 anni fa (Pleistocene).
- Prendiamo tre parametri misurati e noti perché studiati di questi tre momenti geologici. Essi sono: la temperatura, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera ed il livello del mare rispetto ad oggi.
- Paragoniamoli e tiriamo le nostre conclusioni .
Per ulteriore brevità, ho riassunto i un grafico le conclusioni, eccolo:
In una tabella i valori numerici approssimativi:
Tempo [anni fa] | δTemp [°C] | CO2 [ppm] | Livello mare [m] |
0 | +1 | 410 | +0,2 |
200 | 0 | 290 | 0 |
125000 | +1 | 290 | +6 |
400000 | +2 | 290 | +12 |
3000000 | +3 | 400 | +20 |
Quello che si osserva é che negli ultimi 200 anni (era industriale), il cambiamento é stato velocissimo, molto più rapido delle normali fluttuazioni naturali, soprattutt per la CO2. Un’altra costatazione é quella che il livello marino ha un tempo di reazione molto più lento della temperatura atmsoferica globale media e della CO2 nell’aria.
In conclusione, Orombelli afferma che ormai c’é poco da fare. L’uomo ha innescato dei fenomeni irreversibili che hanno amplificato (positive feedback) le variazioni climatiche naturali . Ci tocca ora limitare al più presto ed il più possibile l’accelerazione al cambiamento di CO2 nell’atmosfera pur tenendo conto che gli effetti sul livello del mare dureranno per secoli.
La presentazione youtube all’Accademia dei Lincei dell’aprile scorso é molto chiara e invito a seguirla per intera. Aggiungo delle schermate importanti tratte da essa come corollario di quanto appena detto:
Orombelli termina dicendo che stiamo forse andando verso una fase molto calda, forse un “superinterglaciale)
E’ utile qui riportare le parole finali del Prof. Oromeblli: “Se non si interverrà con una drastica riduzione delle emissioni, il clima della Terra potrebbe divenire ancora più caldo, quale quello del periodo caldo pliocenico di 3-4 milioni di anni fa, quando il livello del mare era di almeno 10 metri più elevato dell’attuale”.